Riassunto veloce: mentre un gruppo di Vendicatori si è recato al Progetto P.E.G.A.S.U.S. per indagare su un misterioso assalto durante il quale sono state sottratte alcune pericolose armi appartenenti a vari supercriminali, il resto del gruppo si trova in un villaggio del New England per scoprire cos’è successo a Wonder Man. Con loro sorpresa scoprono che la cittadina è dominata nientemeno che da un gruppo di vampiri capitanata da un’umana, la misteriosa Marguerite D’Alescio, e che lo stesso Wonder Man è uno di loro.

Come se non bastasse, tra gli alleati dei vampiri si rivela anche il fratello di Wonder Man, Eric Williams, il Sinistro Mietitore.

 

#93

L’alba dei morti viventi

di Carlo Monni, & Fabio Furlanetto

 

 

New England.

 

-Non è possibile!- esclama Scarlet -La smetterai mai di perseguitarci?

-Ognuno ha il suo destino.- replica sogghignando il Sinistro Mietitore -Io speravo di sfuggire al mio dopo l’ultimo incontro con mio fratello, ma mi sbagliavo.

-Cosa intendi dire?- chiede Occhio di Falco.

-Sperate di guadagnare tempo con il vecchio cliché del cattivo che spiega i suoi piani? Non funziona. Uccideteli tutti!

I vampiri si scagliano sui quattro Vendicatori; Iron Man ed Occhio di Falco sono i primi a reagire, con quest’ultimo che commenta scagliando la prima freccia:

-Almeno per una volta sarebbe bello non essere in inferiorità numerica.

C’è poco da scherzare però: i raggi repulsori e le frecce esplosive dovrebbero respingere gli assalitori, mentre riescono a malapena a rallentarli.

<<Le mie armi non funzionano contro di loro!>> esclama Iron Man. Dentro l’armatura Happy Hogan comincia a sentir arrivare il panico. Qualunque cosa si aspettasse di affrontare, non erano certo delle creature soprannaturali in cui nemmeno credeva.

-La luce!- gli urla Scarlet –Quelle creature non la sopportano.

<<La luce… certo. Coprite gli occhi!>>

Dalla piastra pettorale esce un fascio di luce intensa; inizialmente i vampiri sono poco più che infastiditi, fino a quando l’Uni-Raggio non raggiunge l’ultravioletto. Solo allora i vampiri non solo indietreggiano, ma addirittura si allontanano gemendo.

-Tornate all’assalto, miei vampiri!- esorta Lady D’Alescio -Non possono farvi nulla.

In effetti i vampiri, superato il primo attimo di disagio stanno muovendo di nuovo contro i Vendicatori.

La Valchiria decide che questa non è una faccenda da lasciare ai mortali, e si lancia in azione brandendo la fidata spada Dragonfang.

-Questi esseri immondi temono solo la luce del Sole, non basta un’imitazione – spiega l’asgardiana.

<<Beh… è stato bello finché è durato. Qualche suggerimento?>>

-Sì, dovresti guardare più film – risponde Occhio di Falco, estraendo dalla faretra due frecce ed avvicinandole a formare una croce. Il trucco sembra funzionare: i vampiri indietreggiano come animali selvaggi di fronte al fuoco.

-Ottima idea Clint – riconosce Scarlet, recuperando altre frecce dalla faretra dell’amico per formare altre croci. È un sistema rozzo ma efficace con vampiri dalla forza di volontà annacquata.

-Non sono sicura che per te funzioni, Iron Man.- ammette la strega. -

<<E perché mai?>> - risponde l’uomo in armatura, armandosi allo stesso modo; con sorpresa della sua compagna di squadra, anche la sua croce sembra respingere i vampiri.

La croce funziona solo se credi nel suo potere.- esclama.

<<E dove sarebbe il problema?>>

Clint e Wanda si guardano perplessi ma qualunque cosa pensino è spazzata via dalla preoccupazione del momento. Una scarica della falce del Sinistro Mietitore colpisce Occhio di Falco facendolo cadere e perdere la presa sulla sua croce improvvisata.

-Avete sbagliato a dimenticarvi di me.- afferma il supercriminale.

Occhio di Falco allunga la mano destra verso la croce poco lontana ma un paio di vampiri gli saltano addosso.

 

 

Progetto P.E.G.A.S.U.S, monti Adirondack

 

Elizabeth Mace indossa da poco i panni di Capitan America, ma si è allenata tutta la sua vita con l’obiettivo di diventare una super-eroina. Così quando si trova di fronte al misterioso invasore che ha messo fuori gioco Ercole, Wasp, Polaris, Quicksilver e l’Uomo Sabbia con un solo colpo della Pistola Stellare dello Zodiaco, i riflessi hanno il sopravvento.

Lancia lo scudo verso l’avversario, nel tentativo di disarmarlo prima che possa sparare ancora. Anche lui i suoi riflessi non sono da meno, però, perché riesce a schivare lo scudo.

-Ha! Zo’r val!- la schernisce. Qualunque cosa significhino le parole, dal tono che ha usato devono significare “mi hai mancato”.

Evidentemente non si aspettava che lo scudo rimbalzasse contro due pareti e lo colpisse alla nuca, ma Capitan America era pronta a scommetterci la vita. Gli sferra un pugno alla mascella, rimpiangendo subito l’azione perché è come colpire un muro di granito.

Questa volta l’avversario non spreca tempo con le parole, usando la frusta di Whiplash per colpirla. La frusta si muove quasi alla velocità del suono e non c’è alcuno spazio di manovra, quindi è il turno dell’intruso sorprendersi quando scopre di averla mancata completamente.

-Una frusta? Non hai niente di meglio?- lo canzona Quicksilver, il primo ad essersi ripreso dall’attacco. Prima che Capitan America abbia realizzato di essere stata tratta in salvo e l’intruso si renda conto di non stringere più tra le mani la Pistola Stellare, Quicksilver sta già smantellando l’arma.

-Grazie dell’aiuto. Hai idea di chi sia questo tizio?- chiede il Capitano.

-Nessuna, ma lo scopriremo presto. Due contro uno, quanto pensi possa durare?

Proprio allora, la parete alle spalle dei due Vendicatori si scioglie come neve al sole, rivelando un secondo invasore... che stringe tra le mani la pistola di Chemistro ed uno dei guanti di Shocker.

-Non dire una parola. Quicksilver avverte Capitan America.

 

 

New England

 

Il Sinistro Mietitore si avvicina alle spalle di Occhio di Falco, pronto a staccargli la testa con un colpo di falce; l’arciere è troppo impegnato a difendersi dall’orda di non-morti per reagire in tempo.

-NO! – urla Wanda Maximoff, scatenando il proprio potere mutante verso il terreno.

Un improvviso smottamento sbilancia il Sinistro Mietitore, preso alla sprovvista al momento giusto per dar modo ad Iron Man di allontanarlo con una scarica di repulsori per poi chinarsi sul compagno di squadra e chiedergli:

<<Tutto bene?>>

-Sì…- risponde Clint -… ma non possiamo restare qui, dobbiamo andarcene.

<<Cosa? Dovremmo scappare secondo te?>>

-So che la cosa non ti piace, che non sei il tipo da gettare la spugna, ma guardati attorno. Sono molti più di noi e a parte lei…- indica la Valchiria che mulina la sua spada contro i nemici tagliando ogni tanto qualche testa -… non siamo attrezzati contro nemici simili. Dobbiamo riorganizzarci e possiamo farlo solo lontano da qui. Vuoi fare il leader? Dimostrati all’altezza.

Nessuno può sapere quale sia l’espressione sul volto di Happy Hogan sotto l’elmo in questo momento. C’è chi dice che non ne abbia molte comunque. La sua esitazione dura solo qualche attimo.

<<Va bene, gente. Ritiriamoci.>>

-Mai!- ribatte la Valchiria -Una vera guerriera non si ritira dal campo di battaglia.

-Dagli retta, Val.- interviene Occhio di Falco -Non ha senso continuare a combattere ora.

<<Giusto. Sono io il capo qui.>>

-E credete che i nostri nemici ci lasceranno andare?- ribatte Brunhilde.

<<A questo posso pensare io. MI è appena venuta un’idea. Spero che funzioni.>>

Ancora una volta Iron Man proietta un fascio di luce ma stavolta è a forma di una gigantesca croce. I vampiri arretrano. Alcuni si coprono gli occhi e altri cadono in ginocchio.

<<Correte verso il Quinjet. Io vi raggiungo dopo.>>

-Ottima idea.- commenta Clint.

I Vendicatori, compresa una riluttante Valchiria, cominciano ad allontanarsi mentre Iron Man indietreggia lentamente sempre puntando la luce verso i vampiri.

-Non così in fretta.

Il Sinistro Mietitore si appresta a sparare ma Wanda si volta e gli punta contro l’indice. La falce del supercriminale fa un crepitio poi si inceppa.

-Non fateli scappare!- urla Marguerite D’Alescio -Devono morire!

Alle sue spalle Wonder Man serra le labbra e stringe i pugni.

 

 

Progetto P.E.G.A.S.U.S, monti Adirondack

 

I due assalitori fanno sul serio: uno di loro usa i guanti di Shocker per attaccare Capitan America, mentre il secondo scatena la frusta elettrificata di Whiplash contro Quicksilver.

Il Capitano si ripara con lo scudo indistruttibile, mentre il velocista schiva i colpi della frusta come se questa fosse completamente immobile.

-Una frusta? Con tutte le armi custodite qui, è il meglio che potessi rubare?

In tutta risposta, il nemico estrae una pistola che spara una soluzione chimica sul pavimento. Con sua enorme sorpresa, Quicksilver si ritrova letteralmente incollato al suolo.

-La pistola-colla di Trapster? Non proprio un miglioramento.- risponde Quicksilver, che inizia a liberarsi facendo vibrare le gambe a super-velocità; gli basteranno pochi secondi per sciogliere la colla, ma sono secondi che non ha: il suo nemico prepara un colpo di grazia con la frusta.

Invece di fulminarlo, però, la frusta si agita come se avesse vita propria ed avvolge l’uomo che la impugna, imprigionandolo in una morsa magnetica.

-Ce ne hai messo di tempo a riprendere i sensi.- si lamenta Quicksilver, ormai liberatosi.

-Prego.- risponde la sorellastra dai capelli verdi.

 

 

 

New England. Fuori dal villaggio

 

<<Odio esser dovuto scappare…>> dice Iron Man <<... ma devo ammettere che era l’unica cosa da fare.>>

-Mi fa piacere che tu lo dica.- replica Occhio di Falco.

L’arciere interrompe il lavoro che sta facendo sulle sue frecce rendendo più acuminate le punte di legno e si rivolge al compagno in armatura:

-Posso parlarti un attimo in privato?

<<Uh… certo.>

Scarlet osserva i due compagni di squadra allontanarsi; si è fatta un’idea abbastanza precisa di cosa devono discutere, ma decide di non seguirli. Resta sola con i suoi pensieri, almeno fino a quando la Valchiria si decide a parlare... un evento non particolarmente frequente.

-L’uomo che siamo venuti a salvare. Era tuo marito?

-Simon e io non siamo sposati, ma sì, è il mio compagno.

-Era. La sua anima è stata corrotta da un male molto antico. Potrebbe essere necessario ucciderlo per salvarlo, e credo che tu lo sappia.

-Non siamo qui per uccidere Simon.- puntualizza Scarlet, preoccupata dall’idea di doverlo chiarire.

-Lo so. E potrebbe essere necessario sacrificare una vita per salvare la sua anima immortale. Quando arriverà il momento, combatterò perché sia la mia e non la sua.

-Hai un modo molto strano di fare coraggio alle persone, Valchiria...

Iron Man cerca di ascoltare la conversazione tra le due donne, ma Occhio di Falco attira subito la sua attenzione:

-Okay, tu quale sei? Di certo non Rhodes.

<<Di che stai parlando?>>

-Credi che non sappia che non sei Tony Stark?

<<Come hai... Sono un capo così scarso?>>

-Solo rispetto a me. Ho avuto qualche sospetto quando hai separato le squadre in quel modo, ma l’ho capito quando hai usato la croce. Tony è ateo e da quel poco che ne so, se ci fosse stato Tony nell’armatura, nelle sue mani una croce non avrebbe dovuto funzionare contro i vampiri... non così efficacemente almeno. Se conosci una strega per abbastanza tempo, si imparano un po’ di cose, sai?

<<D’accordo. Tony è scomparso chissà dove... hai davanti Happy Hogan>>

-Cosa ti è saltato in testa di fingerti Iron Man!?

<<Io sono Iron Man. Con due crisi tra le mani, ho pensato non aveste bisogno di un’altra incognita di cui preoccuparvi e non ho detto niente>>

-Avrai anche quell’armatura, ma non sei un Vendicatore e di sicuro non sei il nostro capo. Quando sarà tutto finito, tu ed io dovremo fare un bel discorsetto!

Happy potrebbe ricordargli che, gestendo la Fondazione Stark, è tecnicamente il suo datore di lavoro. Ma si rende conto che non è proprio il momento adatto.

<<E adesso?>>

-Secondo te? Vinciamo. Siamo i Vendicatori, dopo tutto – sorride l’arciere, riavvicinandosi al resto della squadra e porgendo un po’ di frecce ai suoi compagni.

-Mi raccomando…- dice loro -… piantatele proprio in mezzo al cuore di quei dannati vampiri.

<<Questo non va contro la nostra regola di non uccidere?>>

-Vale solo per gli esseri viventi e loro non lo sono più: sono non-morti.

-Anche Hel[1] li rifiuta.- puntualizza la Valchiria.

<<Beh noi ce li manderemo lo stesso.>>

-Anche il nostro compagno Wonder Man è uno di loro adesso.- aggiunge Brunhilde -Siete pronti ad agire di conseguenza?

Il silenzio cala nel gruppo ed è proprio Scarlet a romperlo.

-Se sarà necessario, sarò io a farlo.- afferma.

Ma dentro di sé spera ancora che le cose si possano risolvere diversamente.

Le prime luci dell’alba stanno ormai rischiarando il cielo-

<<Se le storie su di loro sono corrette… e ormai comincio a crederlo… quei bastardi ora dovrebbero essere a riposare nelle loro tombe. Potremmo stanarli e sistemarli uno ad uno.>> afferma Iron Man.

-Dimentichi i loro servitori umani e quella D’Alescio… per tacere del Sinistro Mietitore.- gli replica Clint -Combattere contro un intero villaggio non è esattamente in cima ai miei desideri. Specie quando la maggior parte dei suoi abitanti non è padrona della sua volontà.

<<E cosa proporresti?>>

-Dobbiamo conoscere i nostri nemici, sapere cosa hanno in mente. Pensavo di torchiare per bene qualcuno dei servitori umani dei vampiri e fargli sputare tutto quello che sa, compreso il loro nascondiglio, e poi… poi daremo a quei non morti una bella lezione. Siamo stati costretti a scappare e la cosa non l’ho mandata giù. Ora torneremo è il nostro turno: faremo veder loro cosa vuol dire stuzzicare i Vendicatori.

<<Questo sì che mi piace.>>

 

 

Palazzo dei Vendicatori, New York.

 

Il giovane uomo biondo vestito di nero suona alla porta di uno dei più famosi palazzi di New York e attende finché l’impeccabile maggiordomo inglese apre.

-Desidera?- chiede Edwin Jarvis.

L’uomo sembra esitare.

-Io… cercavo Lorna Dane.

-Spiacente ma al momento Miss Polaris è assente.

-Capisco… avrei dovuto pensare che poteva succedere.

Devo lasciar detto qualcosa per lei?

-Io… no, non importa: tornerò in un altro momento.

L’uomo si volta e se ne va. Jarvis rimane un attimo perplesso: c’è qualcosa di familiare in quel giovanotto, deve averne visto il volto da qualche parte. Un telegiornale forse? Si è dimenticato di chiedergli il nome, un errore forse imperdonabile, ma non sembrava avere cattive intenzioni… anzi... dopo un’iniziale delusione sembrava perfino sollevato.

Oh beh… prima o poi gli tornerà in mente.

 

 

New England

 

Il Primo Selezionato[2] Keating rientra nel suo ufficio dopo la pausa pranzo. Ha fatto solo pochi passi che spalanca la bocca dalla sorpresa vedendo Iron Man seduto alla sua scrivania

<<Bentornato.>> gli dice.

La Valchiria e Scarlet sono in piedi ai lati della scrivania, ed il loro sguardo non preannuncia nulla di buono.

Prima che Keating possa parlare, qualcosa di appuntito gli solletica il collo e la porta viene chiusa alle sue spalle mentre una voce gli dice:

-Se pensi di chiedere aiuto, lascia perdere. Non sarebbe una buona idea per te.

-Tu… tu sei Occhio di Falco…- balbetta Keating -… non… non mi fai paura. Tutti sanno che i Vendicatori non uccidono.

-E chi ha parlato di ucciderti?- replica Clint mentre la punta della sua freccia affonda un po’ nel collo facendo uscire del sangue -Ma niente mi impedisce di farti male… molto male se non collabori.

-Io… io… cosa volete da me?

<<Niente di speciale.>> interviene Happy Hogan <<Solo che tu ci dica la verità sui vampiri che infestano questo posto e su lady D’Alescio.>>

-Io… io non posso… loro… i padroni mi…

-Non pensare ai tuoi padroni…- interviene Scarlet -… pensa a quello che possiamo farti noi se non collabori. Specie io… quello che è accaduto a Wonder Man mi ha reso davvero furiosa.

-Io… io non posso… non posso.

Keating trema e cade in ginocchio.

-L’ipnosi dei vampiri.- sentenzia Wanda -Non ce la fa a spezzarla.

<<E non c’è modo di riuscirci?>>

-Un modo ci sarebbe.- risponde la Valchiria, impugnando la propria spada.

-È la tua soluzione per tutto? - chiede Occhio di Falco. Scarlet si avvicina a Keating, inginocchiandosi per guardarlo negli occhi.

-Keating. Nessuno ti farà del male. Concentrati sul suono della mia voce.

<<Conosci l’ipnosi?>>

-Non abbastanza da liberare la sua mente. Ma forse quanto basta per dargli una possibilità.- risponde Scarlet, posizionando le mani sulla testa di Keating e rilasciando il suo potere.

-Ora sei al sicuro, Keating. Raccontami quello che sai.

 

 

Nei pressi di Salem, Colonia della Baia di Massachusetts. 1691

 

L’uomo cammina tranquillo lungo il sentiero. Veste un abito nero con un ampio mantello dello stesso colore e un cappello a larghe tese in testa.  Ha il viso magro e affilato e il naso aquilino, capelli neri e lunghi, baffi folti e un rado pizzetto. È raro vedere un uomo solo a piedi da queste parti, specie di notte. Ci sono molti pericoli nei boschi: belve, Indiani ostili e… altro ancora.

Occhi di fuoco spiano lo straniero e una voce sibila:

-Attacchiamolo.

Sono quattro, sembrano spuntare dal nulla e saltano addosso all’uomo tutti insieme. I loro occhi sono rossi come la brace e i loro canini sono innaturalmente affilati.

Se credevano di aver trovato una facile preda, scoprono amaramente di aver commesso un grave errore.

Lo sconosciuto si sbarazza di loro con estrema facilità e poi ne afferra due per il bavero sollevandoli come se fossero senza peso.

-Stolti che non siete altro…- esclama -… come osate aggredire Dracula, Signore incontrastato di tutti i vampiri? Inchinatevi a me e forse non vi punirò.

Li lascia cadere a terra e loro si inginocchiano come i loro due compagni.

-Perdonaci, mio signore… non sapevamo.

Dal bosco esce un uomo alto e robusto dai lunghi capelli biondi e folti baffoni ricurvi che impugna un’ascia bipenne. Indossa l’elmo e i tipici abiti di un guerriero vichingo ma i suoi occhi e i canini appuntiti rivelano la sua attuale natura.

-Signore dei Vampiri… bah!- esclama -Io, Ragnar Egilson, non riconosco la tua autorità.

-Una sfida.- esclama Dracula sogghignando -Non mi capitava da tempo e tu sembri un valido avversario.

Il vampiro vichingo lancia un urlo e gli scaglia contro la sua ascia ma Dracula si tramuta in nebbia per poi riapparirgli alle spalle per stringerlo al collo.

-Non sei leale.- gli dice il suo avversario.

-La lealtà di rado serve a vincere una battaglia, vichingo…- ribatte Dracula -… io sono abituato a vincere quelle che combatto.

-Almeno una l’hai persa o non saresti un vampiro. Perderai anche questa.

Ragnar si trasforma anche lui in nebbia per poi solidificarsi vicino alla sua ascia.

-Ho seguito Leif Ericson sino a questa nuova terra.- afferma -Sono un vampiro da molto più tempo di te e sono sopravvissuto a uno scontro con Thor.[3] Non ho paura di te, non ho paura di nessuno.

Si scaglia contro Dracula che lo aspetta immobile, poi diventa un pipistrello volando lontano.

-Vigliacco!- urla Ragnar -Torna indietro e combatti!

Dracula riassume forma umana vicino a un albero e con un gesto rapido stacca un ramo, poi ritorna pipistrello e prende il volo evitando l’ascia del vichingo. Riappare alle sue spalle e gli infila il ramo dritto attraverso la schiena fino al cuore.

Ragnar urla e cade. Rapidamente il suo corpo si decompone lasciando solo uno scheletro.

-In battaglia ciò che conta è vincere. Uomo del Nord.- proclama Dracula poi si volge agli altri vampiri -C’è ancora qualcuno che vuole contestare la mia signoria?

I vampiri si avvicinano timorosi e chinano la testa. Solo ora Dracula si accorge che i loro abiti sono antiquati rispetto ai suoi ma non quanto quelli del Vichingo. Risalgono ad un secolo prima, più o meno.

-Chi siete? Da dove venite?- chiede.

-Siamo Inglesi.- risponde uno di loro -Veniamo dall’isola chiamata Roanoke. La nostra è stata la prima colonia nella terra che in onore della nostra regina Elisabetta nominammo Virginia.[4]

-Roanoke… sì… mi è giunta voce della colonia scomparsa misteriosamente. Non sapevo, però, che foste diventati vampiri. Come è accaduto?

-È passato tanto tempo e i ricordi della nostra vita passata spesso sono confusi. Arrivarono una notte e fecero strage di noi. Ci dissero che predavano queste zone da secoli, da quando il loro dio Thor li aveva scacciati dal Vinland.[5]

-Vichinghi.

-Esatto. Uccisero la maggior parte di noi e ci fecero rinascere come vampiri. Gli altri gli schiavizzarono perché li… ci servissero durante il giorno. Ci fecero lasciare la colonia e da allora vaghiamo per queste terre alternando periodi di attività a periodi di catalessi.

-Vampiri erranti… interessante. Forse potete essermi utili. C’è qualche altro insediamento umano da queste parti?

-Un piccolo villaggio sulla costa. Ogni tanto aggrediamo qualcuno dei suoi abitanti per nutrirci.

-Voglio che ne facciate la vostra dimora. Grazie a voi … ai vostri occhi ed orecchie avrò modo di spiare la cittadina di Salem per cui ho dei piani… piani che infliggeranno dolore e sofferenze ai suoi abitanti.[6]

 

 

New England. Oggi.

 

Iron Man scuote la testa.

<<Dracula? Quel Dracula? Se non avessi visto quel che ho visto ieri notte, non ci crederei.>>

-Dracula esiste.- ribatte la Valchiria. Io e i miei compagni Difensori lo combattemmo aspramente anni fa.[7]

<<Ormai non mi sorprendo più di nulla. Quindi da allora, quei vampiri hanno fatto di questo posto la loro riserva di caccia… ma quella tizia, la D’Alescio, che c’entra?>>

Keating balbetta ancora.

-È una fedele serva di Dracula che l’ha mandata qui per sovrintendere ad un progetto per eliminare la debolezza dei vampiri alla luce del sole, un progetto che era già fallito in precedenza in Inghilterra.

-E che deve fallire ancora: un esercito di vampiri che potesse muoversi alla luce del sole sarebbe virtualmente imbattibile.- puntualizza Scarlet.

-Non avevi bisogno di dirmelo.- replica Occhio di Falco -Ora il nostro amico ci dirà dove trovare i suoi amici vampiri e Lady D’Alescio e la faremo finita con loro. Vero che ce lo dirai, Keating?

 

 

Progetto P.E.G.A.S.U.S, monti Adirondack

 

Capitan America attacca il nemico con un colpo di scudo diretto sul naso; dovrebbe essere sufficiente a metterlo KO, ma ha solo l’effetto di infastidire l’avversario.

-Ta kra!- ringhia il nemico, afferrando il raggio disintegratore di Melter.

-Vuol dire “mi arrendo”, vero?- interviene Wasp, volando di fronte all’uomo e colpendolo con un bio-pungiglione in mezzo agli occhi. L’uomo indietreggia, sbattendo la schiena contro Ercole.

-Permetti, Capitano?- chiede il semidio.

Il nemico non vede nemmeno arrivare il colpo; si rende conto di cosa è successo solo dopo essere stato scaraventato contro il muro dall’altra parte della stanza. Si rialza in piedi, sebbene barcollante, e vede davanti a sé il proprio alleato immobilizzato dalla trappola magnetica di Polaris.

Capitan America, Quicksilver, Polaris, Ercole e Wasp sono pronti a continuare la battaglia. Come se non bastasse, un cumulo di sabbia striscia sul pavimento per poi prendere forma umana.

-Se adesso vuoi arrenderti, possiamo trovare un interprete.- lo canzona l’Uomo Sabbia.

-Sho’rva.- è la risposta, mentre l’uomo preme un pulsante nascosto all’interno della cintura, la cui fibbia si illumina di rosso e ad emettere un lamento stridulo.

-Attenti!- avverte l’Uomo Sabbia, assumendo la forma di un muro di sabbia con la consistenza della roccia. Anche con questa precauzione, l’esplosione è così potente da ridurlo in frantumi.

-Che cosa è successo!?- chiede Capitan America, riparatasi con lo scudo dalle schegge di pietra.

Quicksilver dirada il fumo muovendo le braccia a super-velocità, rivelando uno scenario orribile: tutti e due gli invasori sono ridotti a cumuli fumanti di cenere.

 

 

New England. Sotterranei del villaggio.

 

I Vendicatori avanzano nell’oscurità rotta solo dal fascio di luce che proviene dalla piastra pettorale di Iron Man.

<<Odio le fogne.>> afferma Happy Hogan.

-Tecnicamente questa non è una fogna ma un tunnel costruito come rifugio contro gli attacchi degli Indiani- replica Occhio di Falco.

<<Lo odio lo stesso. Non sono paranoico ma c’è qualcosa in questo posto che mi rende nervoso. Sempre meglio che scoperchiare tombe al cimitero in cerca di vampiri, comunque.>>

-C’è un’atmosfera malsana qui sotto.- interviene Scarlet -E non mi riferisco all’odore o all’umidità. Sento la presenza di un male antico ed oscuro… un pericolo incombente.

-Faresti un successone alle feste, Wanda.- ribatte Clint Barton cercando di alleggerire la tensione -Se le leggende sono vere, adesso i vampiri stanno dormendo il loro sonno di bellezza e quella specie di zombie degli abitanti ipnotizzati non sono un gran problema se lo chiedi a me.

-Invero anch’io percepisco qualcosa di maligno.- interviene la Valchiria -Il Male trova sempre rifugio nell’ombra.

Occhio di Falco tace. Per quanto cerchi di scherzare, conosce troppo bene la sua compagna di squadra per sottovalutare le sue sensazioni. Se Scarlet dice che c’è un pericolo vicino, allora…

Prima che possa completare il suo pensiero qualcosa emerge velocemente dalle tenebre e colpisce Iron Man. Contemporaneamente si ode un grido strozzato: quello della loro guida il Primo Selezionato Keating.

-Ma cosa?- esclama Clint sorpreso ma prima che possa reagire, qualcuno gli balza addosso. Rotolano a terra e lui sente il fiato del suo avversario sul collo e avverte la punta dei canini che cercano di penetrare il tessuto che lo ricopre.

-Vampiri?- esclama ancora, sorpreso -Non è possibile!

Ma lo è, invece: quelli che li circondano sono proprio non morti. Uomini e donne vestiti di abiti che vanno dalla tenuta da battaglia degli antichi Vichinghi a fogge seicentesche o anche più moderne ma come sono abbigliati importa poco agli uomini e donne che devono affrontarli, non mentre nella fioca luce del tunnel i loro canini appuntiti luccicano e i loro occhi rossi sono lo specchio di una furia incontrollabile.

Occhio Di Falco spezza la presa del vampiro che lo ha assalito e prima che questi possa tornare all’attacco gli scaglia contro una delle sue frecce di legno cogliendolo in pieno al cuore.

Nel frattempo la Valchiria si è lanciata in mezzo agli avversari mulinando la sua spada magica.

-Cadete davanti al potere di Dragonfang, empie creature!- urla -Che Hel vi accolga tutti.

Uno dei Vichinghi le si para davanti.

-Tu…- dice, sorpreso -… tu sei una vera Valchiria, lo sento.

-Io sono Brunhilde, guidavo le Valchirie nella scelta degli uccisi.- proclama lei.

-Il Valhalla mi è negato per sempre, è il mio solo rimpianto. Non ho scelto io questa parodia di esistenza ma non ti permetterò di portarmela via. Combatti!-

Il vampiro estrae la sua spada e si scaglia contro Brunhilde. La lama cozza contro Dragonfang e comincia un duello accanito ma alla fine è Dragonfang a trovare la via del cuore dell’avversario che barcolla all’indietro senza cadere.

-Non… basta una lama, per quanto magica, ad uccidermi.- dice tenendosi l’addome in cui la ferita aperta da Dragonfang si va già richiudendo.

-Ma questo sì.

Un paletto di frassino attraversa il cuore del Vichingo che finalmente crolla mentre alle sue spalle si erge Occhio di Falco.

-Non avevo bisogno di aiuto.- gli dice Brunhilde.

-Certo… e io sono Sigfrido. Oh, scusa…ho toccato un nervo scoperto?

La Valchiria si limita a lanciargli uno sguardo torvo.

Intorno a loro giacciono i vampiri, sconfitti ed uccisi.

<<È stato facile sconfiggerli… anche troppo.>> commenta Iron Man <<E poi credevo che di giorno i vampiri dormissero nelle loro bare. Nei film funziona così.>>

-Dimentichi quel che ci ha detto Keating.- puntualizza Scarlet -Lady D’Alescio ha al suo servizio un team di scienziati che cerca di replicare il preparato che permise al Barone Sangue di camminare anche di giorno. Ricordi quando Cap ce ne parlava, Clint?

-Confesso che non stavo molto attento quando Cap ci narrava le sue imprese di guerra…- replica Occhio di Falco -… altrimenti non mi sarei fatto sorprendere tanto facilmente. Se quel siero o quel che è funziona, non dev’essere perfetto, questi tizi erano deboli come gattini in confronto a noi.

-Sospetto che chi è sottoposto al trattamento durante il giorno sia privo dei tradizionali poteri dei vampiri, come il cambiare forma, la superforza e l’ipnosi. Dovrebbero avere solo l’immunità alle armi tradizionali.

<<Il che è pour sempre un bel vantaggio. Avremo abbastanza punteruoli per tutti?>>

-Non è la sola cosa che mi preoccupa: la scienza, per quanto avanzata, non può sovvertire una maledizione soprannaturale. Qui c’è al lavoro anche la magia.

-Mai una buona notizia, vero Wanda?- commenta Clint –Che altro può andare storto?

Ha appena parlato che una scia di luce percorre la galleria condensandosi in una figura umana che gli sferra un pugno sbattendolo a terra.

-Simon!- esclama Wanda.

-Già.- replica Wonder Man scoprendo i canini –I normali vampiri non sono poi così pericolosi durante il giorno, ma uno che in vita era un superumano è tutta un’altra storia.

<<Ehi amico, se credi di IMPENSIERIRCI...>>

-Se lo credo? Una volta ho sconfitto i cinque Vendicatori originali tutti da solo,[8] sei tu a non impensierirmi.

Prima che Iron Man possa fare qualunque cosa, Wonder Man lo colpisce rapidamente con due pugni gemelli e lo spedisce dall’altro lato della galleria.

-Vile marrano, pagherai il tuo affronto.

Simon Williams para l’affondo della Valchiria con le mani ed afferra la sua lama.

-Una spada fatata.- commenta -Quando ero bambino desideravo tanto possederne una ed ora… ora posso averla.

Con sorpresa di Brunhilde, Simon le strappa Dragonfang e la usa per colpirla di piatto all’addome lasciandola senza fiato, poi si volge verso Scarlet.

-Ora tocca a te, mia cara Wanda.

-Simon ti prego: torna in te. Sono sicura che puoi vincere la maledizione. Ribellati e torna con me. Troveremo una cura.

-Non esiste una cura: sono un non morto e non ho altra scelta che accettarlo.

-C’è sempre una scelta e tu… tu sei un uomo buono. Ci deve essere una soluzione e la troveremo insieme, non solo per noi ma anche per il bene di nostro figlio.

-Wanda… Wanda. Sei troppo fiduciosa. Non c’è redenzione per me.

-Se è quello che credi, allora fatti avanti. Non ti combatterò.

Alle loro spalle la Valchiria si rialza ed afferra una delle frecce acuminate dalla punta di legno preparate da Occhio di Falco. Le sarebbe molto facile usarla per trafiggere il cuore di Wonder Man e gli farebbe solo un favore. Il suo istinto di guerriera le dice di farlo subito ma esita: Wonder Man parla ma non ha ancora agito. Forse non vuole farlo. Dovrebbe dar tempo a Scarlet per vedere se riesce a convincerlo?

Improvvisamente Wonder Man prende il volo e si allontana.

-Ehi che sta succedendo?- chiede Occhio di Falco.

La risposta di Scarlet è un sorriso.

 

 

Laboratorio segreto

 

Marguerite, Lady D’Alescio, nella sua tenuta da Signora della Legione dei Dannati, ovvero bikini nero, lunghi stivali e corta mantella, passeggia nervosamente sotto lo sguardo corrucciato del Sinistro Mietitore.

-Odio ammetterlo…- dice infine -… ma temo di aver sottovalutato i Vendicatori. Si sono rivelati degli avversari formidabili anche per i miei vampiri.

-Non sei la prima ad aver commesso questo errore.- ribatte Eric Williams -Sono tenaci ed anche adattabili.

-Sembra che tu li ammiri.

-Ho imparato a rispettarli, è… diverso. Hanno il brutto vizio di non arrendersi mai e credo che anche i vampiri speciali che hai mandato sulle loro tracce non avranno vita facile.

-Sono ancora troppo pochi e il trattamento non ha ancora un’efficacia permanente… per tacere del fatto che sono privi dei loro poteri.

-Noi… abbiamo fatto tutto il possibile.- si giustifica lo scienziato capo –Abbiamo seguito gli appunti e riprodotto le formule naziste, ma nemmeno loro erano riusciti a risolvere quel problema.

-Non m’interessano le vostre giustificazioni, dovete riuscire.- replica la D’Alescio -Dracula mi ha mandato qui per proseguire le ricerche e riuscire nell’obiettivo… e ci riuscirò, dovessi dare in pasto a qualche demone le vostre anime.

-Che parole pretenziose. – commenta il Sinistro Mietitore -Quanti demoni conosci, Margie?

-Non chiamarmi Margie. Sei troppo impertinente, Eric, avrei dovuto farti uccidere a suo tempo.

-E credi che i tuoi sgherri con le zanne ci sarebbero riusciti?  Dopotutto hanno già avuto una delusione quando hanno scoperto che ero immune alla vampirizzazione, un gradito effetto collaterale della mia precedente condizione di zombie mi sa.

-Non puoi diventare un vampiro, ma non sei immortale.

-Può darsi, ma mio fratello ci è almeno vicino. La sua energia ionica potrebbe essere il fattore decisivo per dare stabilità al tuo siero… ed è un’idea che ti ho suggerito io.

-Ed è per questo che non solo non ti ho fatto uccidere ma ti ho preso come alleato. Grazie a te ho uno come Wonder Man tra le fila dei miei vampiri.

-Parlavate di me?

Wonder Man è arrivato all’improvviso. Il Sinistro Mietitore lo accoglie con un sogghigno.

-Sei tornato, finalmente!- esclama Lady D’Alescio –Che ne è dei Vendicatori?

-Oh… sono qui anche loro…

Come a sottolineare le parole di Wonder Man, una parete si infrange e ne emergono Occhio di Falco, Scarlet, Iron Man e la Valchiria.

-… ma non credo che la cosa ti piacerà.

 

 

Progetto P.E.G.A.S.U.S, monti Adirondack.

 

-Non ci è rimasto molto su cui lavorare dopo che quei due si sono fatti saltare in aria.- commenta Peter Corbeau giocherellando con la pipa rigorosamente spenta –E comunque io sono un fisico e non un esperto di fisiologia aliena anche se ne ho incontrati un bel po’ negli ultimi anni.

-Vuol dire che i nostri assalitori non erano terrestri?- chiede, perplessa, Capitan America, l’unica tra i Vendicatori a non aver avuto mai a che fare con creature provenienti da altri mondi.

-Bah… io me n’ero accorto subito: la lingua che parlavano chiaramente non era di questo mondo.- interviene Quicksilver con supponenza.

Polaris lo fulmina con lo sguardo e poi chiede:

-Indizi su chi fossero o da dove venissero?

-Quasi nessuno.- risponde uno degli scienziati del centro di ricerche governativo –Dai pochi resti abbiamo estratto del DNA ma troppo deteriorato per un’analisi comparativa efficace con le razze di cui possediamo dei campioni. Abbiamo ritrovato, però, dei residui che potrebbero essere scaglie, il che mi fa pensare che potrebbero essere dei rettiloidi.

-Rettiloidi?- chiede Cap -Come gli Skrull?

-Gli Skrull avrebbero usato i loro poteri mutaforma per camuffarsi, non dei ridicoli cappucci.- replica, convinto, Quicksilver -E questo esclude anche gli Spettri Neri, ammesso che ne sia rimasto qualcuno in giro.

-Mio Dio… spero non siano ancora gli Z’Nox.- esclama Lorna Dane.

-Chi sono gli Z’Nox?- chiede una perplessa Wasp a sentir nominare ben due razze aliene di cui, avendo perso la memoria degli ultimi dodici anni, non si ricorda affatto.

-Mia dolce Janet…- interviene Ercole -… credimi: sei fortunata ad aver dimenticato quelle orribili creature.-

C’è una cosa che non riesco a capire: perché degli alieni dovrebbero essere interessati a rubare delle armi che per la loro tecnologia dovrebbero essere l’equivalente di quello che per noi sono gli archibugi del 500?

-Questa, Capitano, è una gran bella domanda…- risponde Corbeau -… peccato che temo che nessuno di noi abbia una risposta soddisfacente.

 

 

Laboratorio segreto

 

La sorpresa sul volto di Marguerite D’Alescio è evidente.

-Cosa… cosa significa questo?- chiede.

-Che le cose non sono andate esattamente come speravi, Baronessa.- spiega Wonder Man –Vedi… anche se esteriormente sembro un normale essere umano, in realtà sono composto di energia ionica. I vampiri che hanno bevuto quel che passa per il mio sangue si saranno anche sentiti bene per un po’ ma per dirla tutta non mi hanno ucciso… e di conseguenza non sono diventato veramente un vampiro. Mi ci è voluto un po’ per… ritornare integro… diciamo… ma alla fine è successo ed anche al momento opportuno direi.

<<Basta con le chiacchiere.>> lo interrompe Happy Hogan <<È ora di menare le mani.>>

-Non avrei saputo dirlo meglio, Testa di Ferro.- aggiunge Occhio di Falco.

-Miei vampiri, uccideteli… ora!- urla la D’Alescio.

I pochi vampiri presenti si scagliano sui Vendicatori aiutati dai servitori umani ma non sono all’altezza dei quattro eroi.

Occhio di Falco scaglia una freccia dietro l’altra colpendo sempre il cuore dei vampiri.

La Valchiria si scaglia nel mucchio degli avversari colpendo i semplici umani col piatto della sua spada.

Iron Man usa le sue armi per distruggere i macchinari del laboratorio.

<<Così non faranno più danni.>> commenta.

Scarlet si unisce a Wonder Man e mentre lui affronta vampiri ed umani nella sua forma di energia, lei usa i suoi poteri di probabilità per far cessare immediatamente gli effetti del siero che consente ai vampiri di muoversi di giorno facendone cadere parecchi in catalessi.

In pochi minuti Marguerite D’Alescio vede il crollo delle sue ambizioni.

-Cosa aspetti?- urla al Sinistro Mietitore -Fa qualcosa!

-Ma certo che la farò.- replica lui con un sogghigno.

Con un rapido gesto affonda la falce innestata al suo polso destro nel ventre della donna che lo guarda con aria stupita.

-Tu… mi… hai…-

-Tradito? Perché ne sei tanto sorpresa? Credevi sul serio che fossi d’accordo con i tuoi folli piani?

Ma Marguerite D’Alescio non può più rispondergli, i suoi occhi vitrei fissano il soffitto e lei non è in grado di accorgersi che la battaglia è finita.

Wonder Man si avvicina al fratello con aria perplessa.

-Eric… cosa…?

-Ho giocato d’azzardo e ho vinto.- spiega il Sinistro Mietitore -Ho finto di stare al gioco di quella sgualdrina per non essere ucciso e le ho suggerito di usarti per i suoi esperimenti contando sul fatto che i Vendicatori sarebbero arrivati ad investigare sulla tua scomparsa.

-Mi hai lasciato in balia dei vampiri.

-Ma contavo sul fatto che la tua particolare fisiologia ti avrebbe protetto. Ho avuto ragione anche su questo.

-Non potevi esserne certo. Hai giocato con la mia vita.

-E ho vinto. Solo questo conta.

-E ora?

-Ora? Mi arrendo pacificamente. Affronterò le conseguenze delle mie azioni. Non è questo che vuoi, Simon?

Simon Williams non sa cosa rispondere.

 

 

New England. Ore dopo

 

Ci è voluto del tempo ma alla fine i Vendicatori hanno esplorato tutti i cunicoli sotto la piccola cittadina e stanato tutti i vampiri in catalessi grazie anche alle indicazioni trovate in casa di Marguerite d’Alescio. Le prime ombre del tramonto vedono lunghe file di vampiri estratti dalle bare e stesi col cuore trafitto da lame di legno.

<<Posso dire che è un lavoro che non mi piace per niente?>> commenta Iron Man.

-Puoi dirlo forte.- replica Occhio di Falco -So che queste creature non sono veramente vive ma… non so… mi sono sentito una specie di profanatore di tombe mentre li infilzavo uno dopo l’altro.

-Hai dato loro la pace ed hai liberato la gente del luogo da un incubo.- ribatte la Valchiria -Questa è indubbiamente una cosa buona.

<<PENSATE CHE ce ne possa essere sfuggito qualcuno?>> chiede ancora Happy Hogan

-Se anche fosse, saranno pochi e senza un posto dove andare, una tomba a cui tornare. È solo questione di tempo perché sia finita anche per loro. In ogni caso il loro potere su questa città è stato spezzato per sempre. Questo posto può tornare a vivere una vita vera finalmente.- replica Clint.

-Ma non è ancora finita.- interviene Wanda -La mia gente, nell’Europa dell’Est, sa come trattare i vampiri: c’è un ultimo rituale da fare che comprende il taglio della testa e la cremazione dei cadaveri.

<<Per l’amor del cielo!>>

-Me ne occuperò io.- afferma Brunhilde -Con Dragonfang sarà una cosa rapida. Tu va col tuo uomo: avete meritato di pensare a voi stessi. I morti sono affar mio da sempre.

Wanda sorride e si allontana stretta a Simon. Occhio di Falco si gira a sua volta e si rivolge ad Iron Man:

-Allontaniamoci. Detesto questi particolari macabri.- si china verso l’uomo in armatura e gli sussurra –A proposito: hai dato una bella prova Hogan. Tony sapeva quel faceva quando ti ha dato quest’armatura.

<<Dici che sono maturo per guidare il gruppo?>>

-Ora non esagerare.

<<Scordati la gratifica natalizia quest’anno.>>

Clint scoppia in una fragorosa risata, ben lieto che la tensione sia finalmente finita.

 

 

EPILOGO

 

 

Salem, Massachusetts

 

Questa piccola cittadina è tristemente nota in tutto il mondo per essere stata il teatro dell’ultima caccia alle streghe, un episodio di follia collettiva che in molti preferirebbero dimenticare ma che paradossalmente è anche la maggior fonte del turismo cittadino.

Appena uscito da un pub Jimmy Ellis, studente alla locale università non si sorprende particolarmente nel vedere una giovane donna vestita in abiti del tardo seicento con tanto di cuffietta sulla testa a coprire i capelli neri. Si sostiene ad un lampione. Sarà una figurante di una delle tante rievocazioni storiche ad uso e consumo dei turisti, pensa ed è il suo primo errore.

Forse è ubriaca o si sente male e ha bisogno d’aiuto, è un altro suo pensiero ed il suo secondo errore.

-Va tutto bene?- le chiede -Hai bisogno di una mano?

-Sono solo un po’ debole.- risponde lei –Questa… questa è Salem?

-Beh… sì… non l’unica ma la più famosa.

-Non ci tornavo da tanto, tanto tempo. È molto cambiata… a differenza di me.

-Abitavi qui?

-Sì, finché non mi costrinsero ad andarmene. Il mio nome è Prudence Mann ma mi chiamavano strega.

Il ragazzo si sente pervadere dal nervosismo: ha forse incontrato una pazza? Una che si è calata fin troppo nella parte

-Prudence Mann la strega? È una leggenda dei tempi dei processi di Cotton Mather. Una delle disgraziate che gli abitanti di Salem perseguitarono ingiustamente ma riuscì a fuggire e nessuno la vide più. Tu non sei di certo lei… ormai è morta da trecento anni.

La ragazza sorride scoprendo la dentatura candida.

-No… non sono morta… perché già allora non ero più veramente viva. I tuoi antenati si sbagliavano su di me: non sono una strega…- i suoi canini appuntiti affondano nel collo del ragazzo mentre lei termina la frase -… sono una vampira!

Jimmy Ellis non riesce nemmeno ad urlare.

 

 

FINE

 

 

NOTE DEGLI AUTORI

 

 

Veramente poco da dire:

1)     Quello della colonia perduta di Roanoke è uno dei grandi misteri americani. Gli abitanti dell’isola di Roanoke, tra i primi Inglesi a stabilirsi nel Nuovo Mondo scomparvero misteriosamente in un momento imprecisato tra il 1587 ed il 1590. Cosa avvenne di loro è a tutt’oggi un mistero insoluto di cui molti scrittori nel corso dei secoli hanno proposto soluzioni fantastiche. In una breve storia pubblicata sull’antologica Marvel Comics Presents lo sceneggiatore Len Kaminsky ipotizzava che a causare la rovina della colonia fosse stato un vampiro proveniente dalla colonia vichinga del Vinland a sua volta reso tale da Varnae il più antico di tutti i vampiri conosciuti. L’idea di legare i reduci di Roanoke con i vampiri vichinghi, le leggende di Salem in un racconto dalle atmosfere alla Stephen King era troppo intrigante per lasciarla perdere.

2)     Prudence Mann è un personaggio inventato su Journey into Mistery #15 del 1954 da uno scrittore ignoto e dal disegnatore Manny Banks (anche se, a mio parere, almeno nella ristampa uscita su Vampire Tales #2 nel 1973 si notano interventi di John Romita Sr,). Sembrava il personaggio adatto ad un classico controfinale in stile horror­.

3)     Nota di continuity: questo episodio si svolge prima di Iron Man #67 e prima di Capitan America #68.

Nel prossimo episodio… no: niente anticipazioni: leggetelo e saprete. -_^

 

 

Carlo & Fabio

 

 



[1] L’oltretomba nordico da cui deriva la parola inglese Hell che significa Inferno.

[2] First Selectman, carica cerimoniale equivalente a quella di Sindaco nei villaggi del new England che usano il sistema di governo del Town Meeting.

[3] Su Marvel Comics Presents #63 (In Italia su Capitan America & Thor #23).

[4] Oggi in North Carolina.

[5] Zona in cui si stanziarono intorno all’anno 1000 di coloni vichinghi e corrispondente grosso modo alla regione compresa tra l’isola di Terranova nell’odierno Canada e la costa Nord degli attuali Stati Uniti anche se c’è chi ipotizza che potesse arrivare sino alla moderna Virginia.

[6] Come dettagliato in Vampire Tales #1 (In Italia sul Corriere della Paura, Corno, #3).

[7] Su Defenders Vol. 1° #95 (In Italia su All American Comics, Comic Art #18).

[8] Non è andata esattamente così, ci è riuscito affrontandoli uno alla volta ma non è certo il caso di smentirlo, no? -_*^